“A mano a mano che le parti vive, energiche, armoniche del passaggio prendevano il sopravvento sulle altre, e presto trionfarono dappertutto, e noi ne eravamo imbevuti. Le forme vere della natura sono forme di coscienza”. Luigi Meneghello, I piccoli maestri

Che senso può avere, in tempi di “selfies” compulsivi, pubblicare un libro di vecchie fotografie, testimoni di un mondo lontano cronologicamente – ma ancor più culturalmente – dal mondo odierno”… Prof. Francesco Piazzi

Leggendo questo saggio denso e ben documentato, stupisce innanzitutto l’impatto esercitato da un modesto corso d’acqua non solo sull’economia, ma anche sulla cultura e la vita sociale dei rivieraschi nei secoli. Viene confermato, a livello di microstoria, ciò che è ampiamente assodato a livello della storiografia alta, e cioè che le civiltà nascono attorno a un fiume, al punto che quasi c’è un rapporto di causa ad effetto tra le peculiarità idrografiche e il tipo di cultura elaborato in quel dato territorio…

I protagonisti-guida sono Lusinia e Jack, il computer che è preso a pretesto, o quale filo conduttore, per una serie di vicende che si snodano, a poco a poco, nello svolgersi di una narrazione che incuriosisce il lettore.

Le violenze nei confronti delle donne sono tristemente all’ordine del giorno. I numeri relativi al femminicidio sono allarmanti. Nel nostro Paese una donna su tre afferma di essere stata vittima di un tentativo di stupro o di una violenza fisica, più spesso ad opera del proprio partner ma anche da parte di sconosciuti.

Con questa pubblicazione, oltre alla celebrazione dell’evento, si è raccontato il percorso fin qui fatto attraverso le testimonianze di tanti cooperatori che hanno vissuto, direttamente o dalle memorie dei propri familiari, gli eventi della cooperazione conselicese a partire dai primi anni del secolo scorso. Persone, luoghi, contesti sociali che incarnano simbolicamente tutti i cooperatori e tutte le attività delle cooperative conselicesi che la Confcooperative è qui fiera di poter oggi rappresentare e accompagnare…

Gesù disse loro: “ogni scriba, divenuto discepolo del regno dei cieli, è simile a un padrone di casa che estrae dal suo tesoro cose nuove e cose antiche”. (Mt. 13, 52)

Alla gente della scomparsa civiltà contadina che è stata guidata dalla natura (e non dall’imperante civiltà tecnologica che porta l’uomo d’oggi ad una illusoria felicità) sulle strade della saggezza e della solidarietà.

A Celso Castelli, maestro di scuola elementare e maestro di vita, che inserì nei suoi programmi d’insegnamento la storia delle nostre strade.

Il titolo del libro Le nostre radici: la Pieve di San Patrizio, curato da Silvia Bertuzzi, svela già dal titolo la sua connotazione: cercare le radici per conoscere meglio, e quindi amare meglio quel luogo, per la preziosa memoria identitaria della comunità che lo ha eretto molti secoli fa ed ancora oggi lo abita e lo anima... don Antonio Renzi